Vaccini e vaccinazioni: è necessaria un’informazione più puntale, anche sul we

Fondazione Veronesi

“I genitori non sono adeguatamente informati, non solo sui vaccini, ma anche su come prevenire e curare alcune malattie,  c’è un vuoto di informazione e spesso si ricorre al web, ove non vi è certezza che le informazioni riportate siano corrette” è quanto affermato da Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale contro la meningite, nell’ambito di un incontro in Fondazione Veronesi dedicato alle vaccinazioni, svoltosi il 9 settembre a Milano. “Come Comitato costituito da genitori che hanno perso i propri bambini a causa della meningite, – ha aggiunto Amelia – sappiamo quanto siano fondamentali i vaccini, in quanto strumenti validi ed efficaci per debellare malattie pericolose e potenzialmente letali”.

Un esempio dell’efficacia dei vaccini come strumenti di prevenzione in grado di salvare molte vite umane, è proprio quello della meningite. Ogni anno in Italia oltre mille persone si ammalano e di queste oltre la metà è colpita dalla forma più grave portata dal meningococco che colpisce soprattutto i bambini piccoli, provocando il decesso nell’8-14% dei pazienti colpiti e lasciando nel 20% dei pazienti sopravvissuti complicanze come problemi neurologici permanenti, sordità e imputazione degli arti. Dei 5 ceppi di questo batterio il B e il C sono i più diffusi in Europa. “Dopo il successo del vaccino contro la meningite di tipo C soprattutto in Toscana, ora la sfida si sposta sulla meningite di tipo B. Il vaccino c’è ed è stato testato“, spiega Gianvincenzo Zuccotti professore ordinario di pediatria all’Università di Milano. “Ma mancano campagne adeguate di informazione così che i genitori possano decidere per la vaccinazione dei propri figli in modo libero e consapevole”.

Un fatto è certo: i tassi di mortalità per malattie infettive nei paesi sviluppati si sono praticamente azzerati grazie ai programmi di vaccinazione di massa. “Sin dagli anni ’70 i vaccini  hanno contribuito anche nel nostro Paese, in maniera decisiva, ad abbassare la mortalità infantile iniziata un secolo prima con la potabilizzazione dell’acqua, con la nascita del servizio sanitario e con la somministrazione degli antibiotici” ha affermato Chiara Azzari, Direttrice della Clinica pediatrica Meyer di Firenze. “Nonostante molte malattie infettive oggi non siano più “visibili” non bisogna abbassare la guardia, ma è necessario mantenere alta la copertura dei vaccini. Il rischio è che capiti quanto successo in Siria: qui la polio era stata sconfitta, ma a causa del conflitto bellico che da tre anni colpisce il paese, non si sono vaccinati molti bambini e la malattia sta tornando”, mette in guardia la Azzari.

L’agenzia ONU per l’infanzia stima che se tutti i bambini venissero vaccinati con i vaccini esistenti, entro il 2020 si salverebbero milioni di vite.

La Fondazione Veronesi ha messo a disposizione sul proprio sito, gratuitamente, una serie di piccoli quaderni redatti da un team di specialisti e dedicati a vaccini e vaccinazioni.

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