Perdere mia figlia per una meningite è un dolore troppo grande.
Lo voglio condividere.
Liberi dalla meningite le nostre storie

Era la sera del 18 ottobre 2007 quando la piccola Alessia inizia a stare male: qualche linea di febbre, tutto faceva pensare ai sintomi di un’influenza stagionale. Poche ore dopo però mamma Amelia capisce che qualcosa non va. La febbre sale a 41° e sulla pelle della piccola iniziano a comparire delle macchie rosse, prima sul collo e poi su tutto il corpo. La strada verso il Pronto Soccorso più vicino, l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, è una corsa contro il tempo.

“E’ come se tutti quanti fossero stati colti impreparati. Anche l’ascensore del pronto soccorso che non funziona, il telefono che squilla più volte nella sala rianimazione, la maschera dell’ossigeno per adulti troppo grande da coprire l’intero volto di Alessia”.

Amelia ricorda oggi quei momenti con il dolore negli occhi e con la voglia di chi non vuole rassegnarsi. Amelia porta la sua testimonianza ovunque, anche in Senato. Nel 2011 ha fondato il Comitato Nazionale contro la Meningite, la prima associazione di genitori e persone sopravvissute a questa malattia infettiva.

“Il lutto non è indossare abiti scuri ma assumere tranquillanti per dormire. Leggere segni in tutto ciò che accade, come in una stella fluorescente attaccata al soffitto della cameretta di Alessia. Diventa cadente e indica che bisogna fare qualcosa. Mio marito da subito cominciò a ripetermi che bisognava dare qualcosa, io ero talmente stonata, rispondevo sì, ma non capivo”.

Con il marito Alessandro Mastrogiovanni e 27 amici ha fondato la Onlus “Alessia e i suoi angeli” per fare rete e dare sostegno ai genitori e alle famiglie che vivono momenti come i loro e condividere esperienze. Perché il sostegno, dice, arriva prima di tutto dal parlare con chi sa cosa ti succede, ed è lì che scatta una magia, l’alchimia del dolore e della solidarietà:

“Con gli altri genitori sei fratello e sorella di sventura. Si parla la stessa lingua. Nessuno può dire, Io soffro di più. No, io uguale. Ti dicono, voi siete ancora qui e state facendo delle cose belle, posso farcela anch’io”.

Amelia Vitiello, presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite, ha perso la sua bambina per una meningite fulminante. Il dolore non l’ha fermata, ha invece deciso di condividerlo, e condividere così la sua storia e quella di altre mamme come lei, perchè la meningite si può – e si deve – combattere. E che le vite dei piccoli possono essere salvate.


E così le mamme del Comitato raccontano in un libro le proprie storie:

“Vorremmo che tutti i genitori venissero messi in condizione di scegliere consapevolmente se vaccinare o meno i propri figli contro la meningite”

Il libro “Liberi dalla meningite. Le nostre storie”,
è disponibile in libreria.

 

Parte del ricavato andrà per il rafforzamento della rete dei Centri Vaccinali Amici del Comitato.

 

Estratto dall’articolo pubblicato su Huffingtonpost.it – 19.04.16

 

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primo gruppo in Italia impegnato nel rappresentare bisogni e diritti delle persone colpite da meningite e delle loro famiglie

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